La storia della poesia estemporanea è ricca di figure femminili, basti pensare a Maria Maddalena Morelli o a Teresa Bandettini: dalle corti, questa forma artistica composita e ricercata, si integrerà, col tempo, al tessuto del mondo agricolo e alla cultura contadina che rimarrà tale fino agli 50-60 del ‘900. Le poetesse pastore saranno allora le protagoniste di questo raffinato esercizio poetico-musicale, adesso tenuto in vita attraverso alcuni festival, come quello della cittadina di Borbona, in provincia di Rieti, dove ogni settembre poeti da tutto il centro Italia, le regioni nelle quali il canto a braccio ha le radici, si sfidano in una gara di sapore antico, nelle quali la bravura del cantore sta proprio nel chiudere l’ottava con una rima molto difficile così da mettere in difficoltà lo sfidante. Pastore, pastori, boscaioli, lavoratori e lavoratrici della terra, che per per alleviare la fatica del lavoro, alla sera, si dilettavano a cantare e improvvisare in ottava rima: il cosiddetto canto a braccio. Alcune di esse si accompagnavano col suono di ciaramelle, tamburelli o organetti: alcune traevano spunto dai grandi poemi cavallereschi che venivano tramandati oralmente.
Evento organizzato da
DOMEA-Donne nei mestieri delle Arti , Associazione culturale
Informazioni per il pubblico
Ingresso a offerta libera. Per informazioni: [email protected]
Modalità di partecipazione
A offerta libera
Destinatari
Per tutti