Il monologo ripercorre gli ultimi due anni di vita di Etty Hillesum, dall’incontro con lo psicologo chirologo Julius Spier, da lei chiamato affettuosamente “S.”, a quello con la sua interiorità, come narrati nei suoi “Diari” e nelle sue “Lettere”. Le sue pagine sono piene di profondità, umanità, amore per la vita, vivacità. Ho scelto di mostrare come Etty arrivi a trovare la sua spiritualità grazie alla sua libertà interiore, di condividere con il pubblico il percorso di una donna con le sue incertezze, cadute, istanti di gioia, che vive “tutte le sciagure e le ribellioni che un essere umano può sperimentare e conoscere”, un esempio di resilienza, una donna come noi, una donna libera.
“Un cuore temprato, non indurito”, è una frase tratta dai “Diari”, pubblicati in Italia per la prima volta negli anni ’80 e vuole mettere in rilievo il binomio inscindibile di misticismo e umanità che la contraddistingue. Il mio scopo è far conoscere questa donna meravigliosa ad un pubblico vasto perché ritengo che la sua testimonianza sia un messaggio universale di amore, pace e speranza anche nelle condizioni più estreme, di cui oggi c’è un gran bisogno.